I fattori determinanti per la sicurezza della cucina.

 

Quando ci troviamo di fronte ad una cucina che cosa vediamo?

L’utente medio ha pochi aspetti su cui basare la propria valutazione che solitamente avviene attraverso requisiti come: il design accattivante, il proprio gusto personale in fatto di materiali e finiture o ancor più comunemente la fascia di prezzo nella quale tale prodotto si colloca.

 

Quello che in realtà, solitamente, non prendiamo in considerazione, sono quei requisiti tecnico-prestazionali che si collocano alla base di un prodotto di qualità ma che ancora non tutti i produttori verificano e certificano secondo i requisiti previsti dalle normative vigenti. Tali controlli servono sia a tutelare il produttore sia a garantire la sicurezza e la soddisfazione di chi acquista il prodotto.

Non è dunque scontato riaffermare un concetto fondamentale: ciò che appare è solo una parte di ciò che portiamo a casa con noi; qualità e sicurezza, infatti, sono elementi nascosti o visibili solamente ad un occhio esperto.

Non è importante dunque la composizione degli elementi con cui è presentata la cucina, ma quanto la composizione chimica delle finiture (che devono essere basso-emissive). Allo stesso modo per la sicurezza delle parti mobili, non possiamo solo valutare il corretto funzionamento al momento dell’acquisto, ma dobbiamo preferire un prodotto la cui garanzia di durata nel tempo sia stata verificata.

Prendiamo, ad esempio, uno degli elementi della cucina su cui porre particolare attenzione: la base, ossia quella parte su cui sarà poi istallato il piano cottura, il lavello o il piano di lavoro.

La base, in certi casi, può essere in sospensione, come nel caso del modello Tropea di Spar, e per questo essa deve avere come principale requisito la resistenza del fissaggio a muro che le permette di rimanere attaccata ai suoi supporti; tale resistenza è stata verificata attraverso la prova UNI EN 14749: 2005 Par. 6.4.3 “Sovraccarico dei pensili”.

 Per quanto riguarda la “Resistenza all’estrazione dei ripiani” del Paragrafo 6.3.2 di tale norma, è prevista l’applicazione di una forza, prima orizzontale e poi verticale, al centro del bordo inferiore del ripiano; la forza applicata, pari al 50% del peso del ripiano stesso (non caricato), valuta la solidità del ripiano.

Un’altra caratteristica fondamentale, che non può prescindere dall’ottimale resistenza dei ripiani della base, è il rispetto del Paragrafo 6.3.3. della medesima norma, che prevede che il ripiano (caricato di un peso uniformemente distribuito) sia colpito ripetutamente (10 volte) da una piastra d’urto del peso di 1,7 kg e che, dopo tali urti, non accadano fratture o danni del supporto e del ripiano tali da pregiudicare la sicurezza del mobile.

Allo stesso modo, i test hanno reso possibile un’accurata verifica dei più importanti requisiti di sicurezza, come:

  • Resistenza dei ripiani caricati e delle ante;
  • Resistenza del top ad una pressione applicata verticalmente;
  • Resistenza all’apertura ripetuta delle ante.

In conclusione, per una scelta più accurata di ciò che acquistiamo, dobbiamo ricordarci di porre in primo piano la sicurezza legata al prodotto, che può essere valutata solo se questo è testato e certificato.

Tropea